Partenze

Ogni volta é lo stesso, arriva sempre il momento di partire!

Ed ogni volta mi riscopro un attaccamento a questi posti, a questi paesaggi ed a questi odori che faccio finta di non avere. Ma che, diciamolo, sono le mie radici. Ne ho messe anche altrove, sia momentaneamente come a Siena, sia permanentemente come a Milano, ma queste sono le primordiali.

Chi, come me, ha lasciato la “sua terra” sarà sempre un emigrante, cioè avrà per il resto del mondo questo marchio e dal canto suo proverà amore ed odio verso quello che ha lasciato. Ricordo due film su questo tema, un epico “Cinema Paradiso” dove l’esortazione era a non farsi fottere dalla nostalgia, e un “Ricomincio da tre” dove Troisi faceva di tutto per passare per turista e non per emigrante.

Per tanto tempo sono scappato il più presto possibile, giusto il tempo di espletare i rituali doveri di figlio, verso la mia nuova casa, la mia nuova vita. Ma col tempo la fretta è diminuita fino quasi a scomparire, ma non del tutto.

Adesso, sarà la barba bianca, sto facendo pace con il mondo in generale, ma sopratutto con questo pezzo di mondo e con quello che mi fa affiorare nella memoria.

Qui c’è il mio mare dove ho imparato a nuotare, dove mi ci sono immerso a due anni ancora tutto vestito e dove ho rischiato di affogare per la troppa voglia di esserci. Il mare che cerco quando posso, che mi ha fatto diventare un marinaio e che mi ha insegnato ad avere pazienza rispetto e attenzione.

Il giorno prima, in questo caso oggi, è quello critico. Devi preparare i bagagli, da buon emigrante raccogliere tutte le provviste che hai deciso di portare con te e tutte quelle che altri hanno deciso DEVI portare con te, li al nord. Ecco qui vai in corto circuito cercando di capire cosa provi: hai nostalgia o sei contento di tornare alla tua vita? Entrambi? Più una dell’altro?

A fasi e momenti alterni proverai tutte le combinazioni possibili, sapendo che qui tornerai sempre.